sabato 30 maggio 2009

Monica Giuntini, la Toscana in Europa.

Infrastrutture, ambiente, diritti delle persone.
Monica Giuntini, grazie all'esperienza amministrativa nelle istituzioni toscane che la contraddistingue e che ha caratterizzato il suo percorso politico, ha competenza e concretezza, conosce i temi che affronta, arriva al cuore delle cose.
Per questo è una donna di valore.
Di quelle da sostenere.


venerdì 29 maggio 2009

E le donne dove sono?

“E le donne dove sono? Alle urne senza dubbio, perchè più della metà degli elettori che fra il quattro e il sette giugno andranno alle urne per scegliere il nuovo Parlamento europeo sono donne.” Questo è l’incipit del post della giornalista Francesca Caferri de La Repubblica, a proposito delle resistenze culturali che ancora limitano la rappresentanza femminile in politica.

giovedì 28 maggio 2009

Salvatore Biasco per Francesca Balzani

Cara Francesca, ho letto con grande piacere il Suo programma elettorale per l’Europa. Lo ritengo un programma di respiro, centrato su pochi e sostanziali punti su cui potrà portare la sua capacità di entrare nel merito delle cose, con la competenza e le doti professionali che ha mostrato nel Suo incarico pubblico. Al cuore del programma, oltre ad alcuni significativi punti infrastrutturali, vi è la difesa e l’approfondimento del modello sociale europeo. Mi riferisco a quel modello che nei suoi punti alti associa alla proprietà un concetto di responsabilità, punta sulla cittadinanza e valorizza l’idea di comunità, affida ad un intervento esteso dello Stato compiti pervasivi di mediazione sociale e di correzione degli esiti del mercato, é informato dall’idea di patto che lega i cittadini alle istituzioni (quindi qualcosa che va al di là del welfare). Quel modello, elaborato durante l’era socialdemocratica degli anni ’60 e ’70, non e’ stato smantellato, ma ha dovuto subire l’urto e le regressioni venuti dalla penetrazione in Europa di un’egemonia culturale di oltreoceano. La posta in gioco è la stessa capacità di crescita produttiva (nella coesione sociale) dell’Unione (tenuta in scacco da orientamenti culturali inidonei), senza la quale la preservazione dell’originalità del modello é in pericolo e prenderebbero forza quelle correnti (europee) che ancora oggi ritengono non vi siano alternative a strutturare la società affidando ai mercati i compiti di regolazione sociale. Sono le stesse forze che hanno costituzionalizzato nei trattati l’idea che l’Unione dovesse essere priva di un governo con piena responsabilità e dovesse avere le mani legate verso politiche attive. Con la conseguenza che oggi, una crisi mondiale di dimensioni mai viste in 80 anni, e con epicentro negli Usa, sta progressivamente diventando, per incapacità istituzionalizzata di conduzione, una crisi prevalentemente europea. Lei identifica alcuni punti di intervento che compongono un altro orizzonte culturale, ma promettono anche di governare sotto più profili una situazione difficile e di far ritrovare all’Europa una capacità di risposta. La Sua è la consapevolezza di chi sa che il sostegno alla domanda e a una crescita generata attraverso il mercato interno, devono passare soprattutto attraverso un assunzione di responsabilità da parte dell’Unione nella salvaguardia di situazioni sociali più deboli, ritrovando il gusto per politiche – fortemente sollecitate dal centro dell'Unione - di maggiore eguaglianza e sviluppo civile. Con i migliori auguri, Salvatore Biasco

mercoledì 27 maggio 2009

La rappresentanza femminile in politica vista da Michele Serra



Anche Michele Serra affronta il problema della rappresentanza femminile in politica, in modo caustico, arguto e puntuale come sempre.






martedì 26 maggio 2009

Io scelgo Catiuscia Marini- contributo di Paola Concia

Concretezza, competenza, battaglie sui diritti: ecco perchè scelgo Catiuscia Marini.


venerdì 22 maggio 2009

Donne, politica e futuro - contributo di Rita Borsellino

Riavvicinare le donne alla politica, le altre, quelle rimaste lontane da questo mondo, ancora troppo maschile, invitarle a impegnarsi per valorizzare in tutte le istituzioni la rappresentanza di genere, perchè porti quel quid in più dentro i palazzi di potere per governare e gestire le politiche del lavoro, dello stato sociale e dello sviluppo. E' questa la missione che siamo chiamate a svolgere in Europa e non solo. La presenza numerica ancora fortemente ridotta delle donne nelle istituzioni, in ogni ramo del parlamento, da quello locale al nazionale, fino a quello europeo, ci obbliga a esserci, a manifestare la nostra presenza, in maniera forte e convinta. Nella mia campagna elettorale le donne sono protagoniste, con i giovani e gli uomini che mi sostengono in quanto portatrici di una cultura che può affermarsi unicamente nella convivenza laica e nelle relazioni costruite fuori dalla sopraffazione mafiosa. La mafia è fortemente strutturata in senso patriarcale e da donne non possiamo che avere tutto da guadagnare nello sconfiggere le oppressioni occulte e manifeste, il comando immotivato. E poi c’è la cultura del buon governo e della trasparenza, che è storicamente legato alla pratica politica delle donne, essendone la motivazione più qualificante. Esserci per noi adesso è fondamentale. E io ci sono.

giovedì 21 maggio 2009

E' il tempo della responsabilità

E' il tempo della responsabilità. Femminile. Obama lo ha annunciato, Castelvecchi nella sua intervista lo ha ribadito: siamo nel tempo della responsabilità. Noi aggiungiamo: femminile. L'articolo de Il Sole24Ore ci fa ancora riflettere, purtroppo, su quanto sia difficile valorizzare il talento femminile, che spesso sta anche nella grande capacità di dimostrarsi responsabili.

La voglia di cambiare le cose - contributo di Debora Serracchiani

Sono un avvocato, con una buona esperienza politica, che parla tre lingue straniere e ha una mentalità aperta. Potrebbe bastare già questo, per spiegare perché un elettore deve darmi fiducia. Ma c’è altro, spero molto altro. Ovvero la voglia di cambiare le cose e di rifiutare i vecchi schemi della politica, contro cui mi sono più volte scagliata pubblicamente. Io non propongo ricette miracolistiche, come fanno leader ormai anzianotti, o soluzioni con la bacchetta magica. Io sono una militante con idee e competenza, decisa ad accettare una sfida difficile quanto affascinante. E sono una donna.

martedì 19 maggio 2009

Non bastano i numeri. E' una questione di competenza

"Nonostante tanto parlare di veline nelle liste del Cavaliere, il vero problema femminile delle europee di giugno è rimasto sullo sfondo: le deputate italiane a Strasburgo rischiano di essere davvero poche, ancora meno delle attuali 16 su una delegazione di 78 eurodeputati".
Così l'incipit dell'Unità nell'articolo di oggi in cui affronta il vero nodo della questione europee al femminile: quali possibilità concrete ci sono per le donne di essere elette in Europa? Il tema fino ad ora è stato affrontato da una prospettiva parziale, quella puramente numerica della percentuale di donne in lista. Noi non ci stanchiamo di dire che non basta. Il contributo della politica femminile non è una questione di corpo, ma di approccio, di competenza, di capacità. L'urgenza di votare e far votare donne competenti è sempre più pressante.

Politica e donne, un sito da inserire nei preferiti - contributo di Maria Grazia Pagano

Aderisco con grande piacere all'iniziativa on-line "Politica e Donne", ringraziando le promotrici e i lettori tutti per il sostegno alla mia candidatura alle Elezioni Europee 2009.
Contribuirò periodicamente alla crescita di questo progetto inviando un mio intervento o segnalando articoli e link che trattino il tema delle donne in politica.
Comincerei proprio da una ricerca che
Francesca Zajczyk, Stefania Operto e Barbara Borlini del Dipartimento di Sociologia dell'Università di Milano Bicocca hanno condotto tra la popolazione lombarda nel 2003, la cui sintesi è disponibile in rete a questo indirizzo.
Mi piacerebbe molto ricevere i vostri commenti e discuterne insieme su questo blog, che ringrazio ancora una volta per avermi ospitata.

Valore D: il talento femminile anche in economia

Nasce Valore D, la scuola per manager donne lontana dai partiti e autonoma dalle associazioni. Il punto di partenza dell'iniziativa è stata una ricerca di McKinsey: l'Italia è all'ultimo posto in Europa per il tasso di occupazione femminile. Nelle istituzioni le donne sfiorano appena il 18 per cento, nei consigli di amministrazione il 4. Eppure i dati rivelano che sono un valore aggiunto decisivo: le donne al comando migliorano le performance delle imprese, e dove vengono valorizzate gli indicatori di redditività salgono. Da questa semplice constatazione è nata l'idea della scuola. Le quote rosa evidentemente non c'entrano, ma ci pare che l'iniziativa abbia obiettivi comuni al nostro blog: premiare il talento, aumentare le competenze e quindi il protagonismo delle donne.

La politica come servizio alle cittadine e ai cittadini - contributo di Monica Giuntini

La mia esperienza da europarlamentare è stata breve ma molto intensa, con un pizzico di orgoglio voglio ricordare le mie presenze alle sedute plenarie del Parlamento Europeo, pari al 96%.
Sono subentrata infatti a Lilly Gruber nello scorso mese di ottobre, nel pieno dell’esplosione della crisi mondiale, con tutti i problemi che essa ha generato e sta ancora comportando.
Li ho affrontati portando con me i valori e i problemi della nostro Paese.
Ho prodotto un breve resoconto della mia attività, che potrete scaricare dal sito
http://www.monicagiuntini.it/, perché credo alla politica come servizio alle cittadine e ai cittadini, trasparente ed etica, per il “bene comune” di una grande società europea aperta, solidale, innovativa, sostenibile e pacifica.
L’Europa è il nostro presente ed il futuro da cui non si può prescindere per qualsiasi progetto di sviluppo, sociale, economico ed ambientale.
Sono stata coinvolta dalle altre colleghe ed amiche europarlamentari del PD nell’organizzazione del convegno, lo scorso aprile a Bruxelles, “Donne, cuore forte dell’Europa”, occasione che mi ha permesso di conoscere molte amministratrici locali italiane e che mi ha confermato il grande valore e contributo che le donna possono dare in politica e nel governo degli enti locali.
Ho letto quanto scritto sabato 16 da Vittoria Franco sull’Unità, che condivido pienamente, sulla necessità che tutto il Partito Democratico si impegni affinché vi sia un’effettiva parità di opportunità tra donne e uomini anche in questa campagna elettorale: nel PD occorre passare dalle enunciazioni alla pratica concreta e quotidiana del superamento delle differenze negative tra i generi. Le elezioni europee sono un banco di prova, oltre che per affermare il nostro programma e fermare la destra italiana, anche per confermare le scelte dei valori fondanti del PD, come l’eguaglianza e la solidarietà.